3 febbraio 2013

MONTE DEI PASCHI DI SIENA: DA BANCA ROSSA A BANCA ROTTA

La sera del 3 febbraio 2013 un gruppo di ragazzi di Gioventù Italiana con La Destra di Torino ha attaccato alcuni volantini davanti ad una filiale della banca Monte dei Paschi di Siena per protestare contro la decisione di pochi giorni fa, da parte del governo, di stanziare 3,9 miliardi di euro a favore della MPS per coprirne le perdite in borsa a causa delle azioni speculative.
Quanto è accaduto in questi giorni è a dir poco sconcertante, specialmente se si pensa che i 3,9 miliardi di euro stanziati dal governo a favore della banca toscana sono tutti soldi di gettito fiscale provenienti dal pagamento di un'imposta iniqua come l'Imu che i contribuenti hanno pagato lo scorso anno. Se poi, andando più a fondo, viene pure fuori che i vertici della MPS sono tutti di nomina politica e risalenti ad un partito, ogni riferimento al Partito Democratico non è casuale, che in Parlamento ha votato apposta per l'introduzione dell'Imu allora è giusto che i contribuenti e i risparmiatori si indignino contro questo sistema perverso e clientelare.
E' vergognoso che un cittadino che ha affidato i propri risparmi ad una banca come la Monte dei Paschi e che magari ha fatto pure fatica a far fronte al pagamento delle rate dell'Imu, si ritrovi ora con la brutta sorpresa di vedere andare in fumo i propri risparmi e per di più sapendo che i soldi versati per l'Imu sono finiti nella casse della banca stessa per coprirne le perdite sulle azioni speculative, prima il danno e poi con la beffa.
Se l'Italia fosse un paese normale, civile ed equo la Monte dei Paschi avrebbe usato i propri fondi secondo una funzione sociale facendo credito alle aziende, agli artigiani e ai cittadini e non giocando con i soldi dei risparmiatori sui mercati finanziari, inoltre un governo responsabile e al servizio dei cittadini e non della grande finanza avrebbe rimosso i vertici della Monte dei Paschi commissariandola e nazionalizzandola per tutelare i risparmiatori.

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